CULTURA

Il Sole si mette in posa e sorride al telescopio Nasa
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Il Sole si mette in posa e sorride al telescopio Nasa

Il Sole si mette in posa davanti al telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory (Sdo) della Nasa, sfoderando il suo sorriso migliore: la spettacolare foto, postata dalla Nasa su Twitter, mostra infatti tre macchie comparse recentemente sulla nostra stella, che per una felice coincidenza hanno assunto le sembianze di due occhi e di una bocca sorridente. Le macchie scure sono in realtà buchi che si formano periodicamente nella parte più esterna dell'atmosfera del Sole, chiamata corona solare, in zone più fredde e in cui il plasma è meno denso, e da dove veloci raffiche di particelle elettricamente cariche (vento solare) vengono emesse nello spazio.I cosiddetti buchi coronali sono stati scoperti quando i telescopi a raggi x della missione Skylab furono inviati oltre l'atmosfera ter...
Piovono diamanti su molti più pianeti del previsto
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Piovono diamanti su molti più pianeti del previsto

Le piogge di diamanti potrebbero essere più comuni del previsto sui pianeti giganti ghiacciati: merito dell’ossigeno, che potenzia queste esotiche precipitazioni attraverso un processo che potrebbe essere sfruttato anche sulla Terra per trasformare la comune plastica Pet in diamanti da usare in una vasta gamma di applicazioni, dalla somministrazione di farmaci alla chirurgia, dalla produzione di sensori all’elettronica quantistica. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Science Advances dai ricercatori dell’Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf (Hzdr) e dell’Università di Rostock in Germania insieme ai colleghi dell’École Polytechnique in Francia e dello Slac National Accelerator Laboratory negli Stati Uniti.In un precedente esperimento, i ricercatori avevano simulato le tem...
La vita di 13.000 anni fa? La svela un piccolo dente da latte
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La vita di 13.000 anni fa? La svela un piccolo dente da latte

Circa 13.000 anni fa, in uno dei ripari delle Grotte di Pradis, nelle Prealpi Friulane, un bambino di 11 o forse 12 anni ha perso un dente da latte. Grazie a quel piccolo dente, oggi sappiamo che il gruppo di cacciatori-raccoglitori a cui apparteneva il bambino si muoveva stagionalmente in quella zona con uno scopo preciso: cacciare marmotte. La scoperta -pubblicata su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature- arriva da un gruppo di ricerca guidato da studiosi dell’Università di Bologna. “È la prima testimonianza diretta delle strategie di mobilità stagionale dei gruppi umani presenti nel Nord Italia durante la fase della cultura epigravettiana, nel tardo Paleolitico superiore”, spiega Matteo Romandini, ricercatore al Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna e...
Swedenborg e la rivincita del sentimento
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Swedenborg e la rivincita del sentimento

di Tristano Quaglia Correva l’anno 1745 quando, in una Francia al culmine del periodo illuminista, usciva il Trattato dell’anima di Lammetrie che si rivelò essere uno dei libri più materialisti della storia del pensiero filosofico nel quale, durante il periodo in cui ci si vantava di appartenere all’epoca della ragione, si palesava l’esaltazione dei sensi e la meccanicità dell’aspetto psichico a svantaggio della razionalità. Su questo stesso sentiero iniziarono a camminare anche il tedesco Dietrich von Holbach, che nel 1770 pubblicò quello che fu definito “La Bibbia del materialismo”, ovvero il suo libro intitolato il Sistema della Natura, ed il medico inglese David Hartley il quale, nelle sue Osservazioni sull’Uomo, si spinse ancora oltre affermando, sempre rimanendo nell’ambit...
La vita degli antichi egizi “scritta” su frammenti di pentole
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La vita degli antichi egizi “scritta” su frammenti di pentole

Elenchi di nomi, liste della spesa e persino attività scolastiche, tra le quali righe scritte dagli alunni come punizione. Sono queste alcune delle testimonianze scritte nei frammenti di vasi che servivano come materiale per scrivere, risalenti a più di 18.000 pezzi, ritrovati dagli egittologi nell’antica Athribis, e vasi circa 2.000 anni fa. I frammenti, noti come ostraca, sono il più altro numero mai rinvenuto fino ad oggi e sono stati recuperati durante gli scavi guidati dal professor Christian Leitz dell’Istituto per gli studi sul Vicino Oriente antico (IANES) dell’Università di Tubinga in collaborazione con Mohamed Abdelbadia e il suo team del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano. Anticamente gli ostraca erano usati in grandi quantità come materiale per scriv...
Il primo buco nero errante scoperto è nella Via Lattea
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Il primo buco nero errante scoperto è nella Via Lattea

Un buco nero errante si aggira nella Via Lattea: si trova a 5.000 anni luce da noi ed è il primo ad essere mai stato 'osservato'.  A riuscirci per la prima volta è stata una rete di osservatori a Terra e il telescopio spaziale Hubble grazie al lavoro di un centinaio di ricercatori, tra cui alcuni di Università di Salerno, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Sapienza di Roma e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), coordinati dallo Space Telescope Science Institute a Baltimora i cui risultati sono stati pubblicati sulla piattaforma arXiv e sottoposto alla rivista Astrophysical Journal. L'esistenza dei buchi neri erranti era stata ipotizzata da tempo ma erano finora sfuggiti a ogni tentativo di cattura. Essendo i residui di antiche grandi stelle, si stima che il numero d...
L’Egitto di Manetone e le liste dei re
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L’Egitto di Manetone e le liste dei re

L’Egitto e l’epoca degli dei. Un tempo in cui le datazioni diventano fiaba. È l’età del mito, quella che precedette la storia. Presente in tutte le culture, immortalata negli scritti atavici di biblioteche ricoperte da polveri millenarie, tramandata oralmente mediante canzoni, storie narrate intorno al fuoco. Per Mircea Eliade, grande esperto delle religioni, il mito era una storia sacra. Aveva la funzione di sacralizzare le origini di un popolo, tramandare la memoria di accadimenti e di personaggi che perdevano poco a poco la loro umanità per diventare leggenda. Dei, titani, eroi. Le loro gesta fungevano da esempio per le generazioni future. Il mito giustificava così una storia mai scritta, conquiste armate, viaggi perigliosi, crudeltà, inganni e intrighi di un modo umano che aspirava a ...
Roma torna alla luce l’antico ponte della Tiburtina
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Roma torna alla luce l’antico ponte della Tiburtina

Una scoperta di eccezionale rilevanza è avvenuta al 12esimo chilometro della via Tiburtina: un ponte romano risalente all’età repubblicana che attraversava il Fosso di Pratolungo. Il rinvenimento è stato reso possibile dalle indagini di archeologia preventiva della Soprintendenza Speciale di Roma, per i lavori di allargamento della via Tiburtina da parte del Comune di Roma. “Si tratta di un ritrovamento di grande interesse archeologico – afferma Daniela Porro, soprintendente Speciale di Roma – e, del pari, storico e topografico. Le indagini continueranno nei prossimi giorni per ottenere una conoscenza quanto più completa della struttura e delle sue fasi d’uso. Ancora una volta Roma ci regala preziose testimonianze del suo passato, che permetteranno di comprendere meglio la sua storia m...
Una ‘Beautiful’ preistorica nell’albero genealogico più antico
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Una ‘Beautiful’ preistorica nell’albero genealogico più antico

Ricostruito l’albero genealogico più antico del mondo: è quello di una famiglia del Neolitico, vissuta in Gran Bretagna 5.700 anni fa. Grazie all’analisi del Dna dei suoi componenti, è stato possibile risalire ai legami di parentela, svelando casi di poligamia e adozioni di figli. Una vera e propria ‘Beautiful’ preistorica, descritta sulla rivista Nature da archeologi e genetisti delle università di Newcastle, Harvard, Vienna e dei Paesi Baschi. I ricercatori hanno analizzato il Dna antico estratto dalle ossa e dai denti di 35 individui vissuti intorno al 3.700 a.C. (circa un secolo dopo l’introduzione dell’agricoltura in Gran Bretagna) e sepolti ad Hazleton North, una delle tombe del Neolitico meglio conservate del Paese. Combinando le analisi molecolari con quelle archeologiche, h...
Scoperta in Liguria la sepoltura più antica d’Europa: è della neonata ‘Neve’, morta 10mila anni fa
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Scoperta in Liguria la sepoltura più antica d’Europa: è della neonata ‘Neve’, morta 10mila anni fa

È stata soprannominata Neve, è vissuta circa 10.000 anni fa, aveva tra 40 e 50 giorni al momento della morte ed è stata seppellita insieme ad un corredo di quattro ciondoli e perline e un artiglio di gufo reale. In una grotta nell’entroterra di Albenga, in provincia di Savona, è stata scoperta la più antica sepoltura di una neonata in Europa, un rivenimento che permette di fare luce sull’antica struttura sociale e sul comportamento funerario e rituale dei cacciatori-raccoglitori nella prima fase del Mesolitico. A trovare la tomba, è stato un gruppo internazionale di ricercatori e la scoperta è stata pubblicata oggi su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature. Il team di studiosi responsabile del ritrovamento e dell’analisi dei resti è coordinato da ricercatori italiani – Stefano B...