ESOTERISMO

G. Bruno: la morte
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G. Bruno: la morte

Non essendo affatto dissolubile la sostanza delle cose, non bisogna temere la morte, ma, come afferma Pitagora, attenderla come un momento di passaggio; essa infatti implica una dissoluzione completa per i composti, ma non per la sostanza; essa riguarda gli eventi. Altrimenti scambieremmo la sostanza con i suoi singoli accidenti, dal momento che l’efflusso dal nostro corpo e l’influsso sul nostro corpo sono continui. Insomma, solo in virtù della sostanza indivisibile dell’anima noi siamo ciò che ci troviamo ad essere, intorno alla quale, come intorno ad un centro, si compie la disgregazione e l’aggregazione degli atomi. Di qui, dal momento della nascita a quelli successivi della vita, uno spirito ordinatore si espande in quello che è il nostro corpo, e si diffonde dal cuore, nel quale...
COS’È  UN MANTRA
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COS’È UN MANTRA

Quando siamo stressati e la nostra mente è in subbuglio con pensieri negativi compulsivi, recitare mantra è un metodo utile e privo di effetti collaterali per calmarsi, per placare il rumore interiore, e generare uno stato mentale ed emotivo più positivo. Nella pratica buddhista, mantra specifici possono essere usati per generare nella mente maggiore compassione, una migliore lucidità, o una comprensione più profonda.I mantra sono strumenti potenti che beneficiano non soltanto i praticanti spirituali, ma chiunque affronti le sfide della vita moderna. Per alcune persone, la parola Mantra evoca immagini di sillabe magiche che esaudiscono i desideri. Altri pensano a recitarle come una forma di preghiera o devozione.Al giorno d’oggi, i partiti politici e marchi commerciali promuovon...
L’ASPETTO FEMMINILE DI DIO
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L’ASPETTO FEMMINILE DI DIO

INNO ALLA MADRE CELESTE E TERRESTRE Colui che vuole entrare nel regno divino,deve prima entrare nel corpo di sua madre,e morirci.Paracelso Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, e mangiatene tutti : questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati”. E’ noto che Sophia – o lo Spirito Santo – è la parte femminile di DIO , identificata anche come l’Arcangelo Gabriele ( la cui controparte maschile è l’Arcangelo Michele ) . Nel Talmud ( yoma 79 A ) è detto che Gabriele – nota bene : proprio come Sophia – cadde una volta in disgrazia ( la cacciata dal Paradiso ). Ma anche il ...
Il primo alchimista era un egizio…
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Il primo alchimista era un egizio…

…e questo egizio, che visse nel IV secolo dopo Cristo, si chiamava Zosimo di Panopoli (anche Akhmim o Chemnis, città situata nell’Alto Egitto).Gli studiosi arabi narrano che i maestri dell’alchimia Zosimo ed Ermes/Thot riportarono le loro iscrizioni occulte nelle cripte dei templi. Il testo segreto di Zosimo sarebbe stato inciso nella città di Akhmim e occultato sotto la lastra di marmo di una tomba sotterranea; mentre il secondo testo si sarebbe trovato nel tempio di Dendera sotto una statua di Artemide, occultato in una cripta.Ma anche il dio Osiride è strettamente legato all’alchimia. Anzi, Zosimo definiva il processo alchemico proprio come “osiridificazione” Di certo l’alchimista si rifaceva all’antichissima tradizione dei Testi delle piramidi, che videro la luce nelle prime dinastie ...
OSIRIDE, GESU’, E L’ ANKH
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OSIRIDE, GESU’, E L’ ANKH

Nel Libro dei Morti del Papiro di Nu, conservato al British Museum di Londra, è citato: “Io sono il vostro Signore. Venite a prendere posto tra le mie file. Io sono il figlio del vostro Signore e voi mi appartenete per mezzo del Padre Divino che vi ha creato. Io sono il Signore della Vita.” Gesù pronuncerà parole quasi identiche 22 secoli dopo… La morte di Osiride, avvolta nella leggenda, è raccontata con diverse versioni: talvolta viene rinchiuso vivo in una cassa e gettato nel Nilo, dove affogherà (in questo caso la cassa andrà a finire su di un albero di sicomoro[1], che poi – crescendo – la ingloberà); un’altra versione lo vuole smembrato dal fratello Set, che disperderà i pezzi in giro per l’Egitto (che poi Iside cerca per anni e rimette insieme, meno uno, il fallo). Esiste inoltr...
Etere, tra scienza e alchimia
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Etere, tra scienza e alchimia

di Anne Marie Helmenstine Ci sono due definizioni scientifiche correlate per il termine "etere", così come altri significati non scientifici. (1) L'etere era il quinto elemento nella chimica alchemica e nella fisica primitiva. Era il nome dato al materiale che si credeva riempisse l'universo oltre la sfera terrestre. La credenza nell'etere come elemento era sostenuta da alchimisti medievali, greci, buddisti, indù, giapponesi e bon tibetani. Gli antichi babilonesi credevano che il quinto elemento fosse il cielo. Il quinto elemento nel Wu-Xing cinese era il metallo piuttosto che l'etere.(2) L'etere era anche considerato il mezzo che trasportava le onde luminose nello spazio dagli scienziati del 18 ° e 19 ° secolo. L'etere luminoso è stato proposto per spiegare la capacità della luce d...
L’energia del simbolo in Magia
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L’energia del simbolo in Magia

di Antonio Bruno In Magia, tutto ha un valore simbolico, perché è proprio dal simbolo che i procedimenti mentali e psichici, che ne stanno alla base, traggono energia. Esiste una legge fondamentale, ben conosciuta dagli esoteristi di tutti i tempi, che possiamo definire Legge dell'Analogia; in virtù di essa, e del concetto basilare che tutto, nell'universo, è collegato, si afferma che "una giusta energia (mentale, psichica, psicocinetica o d'altra natura non materiale) applicata al giusto simbolo ottiene un effetto analogo efficace e diretto".Questa antica legge magica, benché corrotta e decaduta, in epoche di declino dovute alle spietate persecuzioni religiose, ha dato origine alla ricerca dei simboli corrispondenti e del modo di utilizzarli in maniera "popolare". Di qui, la nas...
Il tesoro di Atlantide : il Vaso di Minosse
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Il tesoro di Atlantide : il Vaso di Minosse

Molto tempo dopo che il cacciatore di orchidee era andato a letto, Morse tenne il vaso tra le mani, rigirandolo e rigirandolo mentre la luce rossa del fuoco giocava sulla superficie dello sbalzo, speculando sulla sua storia. Se avesse saputo cosa gli riservava la coppa dell'avventura pericolosa sull'orlo della morte, è possibile che avrebbe resistito all'incantesimo che gradualmente ha avvolto su di lui. Era intatto e non ammaccato, nonostante la morbidezza della superficie battuta del metallo non legato, ed era della più squisita fattura. Alla fine lo mise sul tavolo sotto il bagliore della sua lampada. Il vaso era un contenitore ovale, squisitamente simmetrico, sorretto da quattro serpenti d'oro massiccio le cui teste incontravano lingue biforcute che si toccavano sotto il centro del...
LE SETTE PROPRIETÀ O QUALITÀ DELLA NATURA ETERNA
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LE SETTE PROPRIETÀ O QUALITÀ DELLA NATURA ETERNA

Quando l'Eterno, nel suo aspetto di Trinità e con riferimento alla sapienza divina, si rivela sui sette piani dell'esistenza, questa rivelazione costituisce sette diversi raggi o stati di natura eterna, paragonabili alla settuplice scala dei colori, melodie, sostanze, ecc., che sono tutte sette forme diverse in cui si manifesta quella fondamentale. Di queste sette forme o stati sorgivi di natura eterna, la prima e la settima si riferiscono al Padre, la seconda e la sesta al Figlio, la terza e la quinta allo Spirito Santo, mentre la quarta rappresenta l'equilibrio in cui esiste la divisione tra spirito e materia. «L'Essenza eterna, desiderosa di rivelarsi a se stessa (per raggiungere l'autocoscienza), doveva concepire in sé una volontà; ma poiché in sé non c'era oggetto per la sua volo...
Il Golem
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Il Golem

di Riccardo Cecchini Le lettere dell’alfabeto svolgono un ruolo importante anche per quanto riguarda la figura del Golem. La tradizione folklorica ebraica nel corso dei secoli ha trasformato la sembianza del Golem fino a farlo divenire umanoide che fa da servo al suo creatore e che mostra di avere poteri straordinari, talvolta pericolosi e malefici. Già nell’XI secolo circolavano delle leggende in Italia nelle quali grazie all’uso delle lettere ebraiche e del Nome ineffabile era possibile creare l’apparenza della vita e risuscitare i morti; questo avveniva infilando nel braccio, tramite un taglio, oppure ponendo dentro la bocca del defunto una pergamena recante il Nome del Signore, mentre estraendola lo si restituiva alla morte. Le leggende che più hanno segnato l’immaginario del Golem...