Il castello di Montechiarugolo e la fata Bema

Il Castello svetta a strapiombo sul torrente Enza, importante esempio di architettura fortificata e dimora signorile insieme, fu costruito da Guido Torelli nel secolo XV sui resti di un preesistente insediamento. Nel corso del Cinquecento, con Pomponio Torelli, insigne umanista e letterato, acquista grande splendore, meta di una eletta cerchia di artisti ed ospiti illustri, tra i quali il papa Paolo III e il re di Francia Francesco I.

Bella e affascinante, la giovane Fata Berma giunge a Montechiarugolo nel maggio del 1593 per esercitare la sua magica arte. Indovina e fattucchiera, si esibisce su un palco allestito nel Castello circondato dai boschi dove si reca a caccia Ranuccio Farnese, quarto Duca di Parma. Attirato dalla bellezza e dai poteri della fanciulla,
il tenebroso Duca l’appoggia finché la superstizione lo acceca. Temendo d’essere caduto preda di un incantesimo, imprigiona Fata Berma nelle segrete e condanna a morte il suo innamorato Pio Torelli. Figlio del precettore Pomponio, Pio viene accusato di congiura ai danni del Duca e giustiziato con altri feudatari nella “Gran giustizia di Ranuccio I” il 19 maggio 1612. Ma il potere del Duca nulla poté contro la dolcezza della Fata Bema che, amata e benvoluta dalla gente del borgo, terminò serenamente la sua vita a Montechiarugolo, dove ancora oggi appare, gentile fantasma, ogni 19 maggio ed alle giovani donne alla vigilia delle nozze per istruirle sulla loro nuova vita.

(fonte: leggendedelducato.it)